lunedì 2 novembre 2015

Pepperstout

L'ultima cotta è stata una Dry Stout, semplice con malto Pale e un 10% abbondante di tostati, Chocolate e Roasted Barley. Odio l'astringente nelle birre scure, ma questa volta dovrebbe essere andato tutto liscio: ho fatto un mash più diluito per non abbassare troppo il ph, ed ho acidificato l'acqua di sparge per evitare di estrarre tannini. Ho fatto sparging sotto i 75 gradi, per eliminare un rischio ulteriore di estrazione di tannini, che escono dalle trebbie a temperature sopra gli 80°C.
Per variare un pò la cotta, ho deciso di imbottigliare un paio di litri con estratto di peperoncino: ho messo 20 grammi di peperoncini secchi in 20cl di vodka, lasciandoli riposare alcuni giorni, e li ho aggiunti alla fine dell'imbottigliamento. Quando faccio queste aggiunte, testo le quantità prima: in un bicchiere spillo 10cl di birra dal fermentatore, con una siringa aggiungo qualche goccia di aggiunta/estratto ed assaggio: in questo caso 0,1ml è stato sufficiente per dare un bel piccante alla birra. Quindi scalando le proporzioni, 20ml del mio estratto vanno bene per 2 litri. Alla fine dell'imbottigliamento, quindi, quando mancano due litri nel bidone, butto l'estratto alcolico di peperoncini, agito delicatamente il bidone e proseguo ad imbottigliare.
La Pirlata è sempre in agguato quando si fanno queste cose: infatti il giorno dopo vado in cantina ad etichettare le bottiglie e sorpresa! Mi rendo conto che sono tutte assieme, piccanti e non, non le o marcate in alcun modo e sono praticamente indistinguibili: sarà una bella roulette russa ogni volta che stappo una bottiglia...

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