Dopo mesi di assenza, dovuti a impegni familiari,
trasloco e altri imprevisti, riprendo in mano questo blog. È incredibile come
questo sito quasi defunto abbia 20-30 lettori al giorno, quindi grazie gente!
Visto che ormai mi è impossibile dedicare una giornata
alla produzione, alla pulizia dei pentoloni e alla cura della cotta, ho deciso
di fare un investimento, e dotare la Backdoor Brewery di un impianto
All-in-One: il Klarstein Mundshenk. La scorsa settimana ho imbottigliato la
prima cotta, quindi ecco un bel report sulla prima esperienza con questo sistema.
La ricetta è per una Bitter, in teoria. Volevo svuotare
il magazzino testando l’impianto, prima di procedere a un nuovo ordine di
materie prime, per farmi un’idea di quali cotte fare, e fare approvvigionamento
di conseguenza. Quindi questa è questa è la ricetta finale:
1,250kg Pale
0,830Kg Pilsner
0,250Kg Wheat
500g Fiocchi d’orzo
9g Fuggles a 60’
30g Fuggles a 20’
30g Fuggles a fine bollitura
Fondazza di US-05 per fermentare
Non volevo esagerare con il frumento, perchè sfarinava
molto, ed avendo letto dei problemi possibili con le farine eccessive, ho
evitato di metterne troppo. Così mi sono ritrovato con solo 2,8Kg di cereali,
che consideravo sufficienti per 15 litri di mosto da 1040 OG.
Primo problema: il dead space dell’All-in-One è di 6,5
litri (ci sono la pompa di ricircolo, resistenze etc. sotto il fondo della
pentola), quindi bisogna tenerne conto nella diluizione dei grani. Volendo
tenere un rapporto di mash 1:3, avevo previsto 9 litri di acqua per il mash,
come avrei fatto in un pentolone. Ora, questo quantitativo riempie lo spazio
morto e lascia sol 2,5 litri fuori: non sono sufficienti per coprire i malti.
Ho dovuto aggiungere acqua fino a 14 litri per avere un impasto coperto
adeguatamente, con un rapporto 1:5 grani/acqua, mai utilizzato in precedenza, e
di sicuro meno efficiente con enzimi più diluiti.
Secondo problema: non avevo idea dei quantitativi di
acido lattico necessario per correggere il ph, quindi ho messo un 2-3
cucchiaini di acido, attivato il ricircolo e misurato il ph dell’impasto dopo
una decina di minuti. Non sono sicuro che il ph sia stato ottimale in tutto il
volume del mash.
Terzo problema: ho messo il disco superiore dopo aver
mescolato il mash, e poi l’ho lasciato andare, pensando che il ricircolo
avrebbe mescolato in maniera sufficiente l’impasto.
Il risultato mi ha portato a un 55% circa di efficienza,
quindi l’OG finale in fermentatore è stata di 1033 (corretta in parte con dello
zucchero di canna).
Il resto della cotta è andato più o meno liscio, piccolo
sparge dopo aver estratto il cestello dei grani, bollitura OK, temperature
corrette con il controllo elettronico, e meno sbattimenti ad accendere-spegnere
il gas durante il mash, quindi l’automazione è una cosa positiva. Raffreddamento con serpentina, come da tradizione, e travaso con sifone. C'è tempo per esplorare le varie possibilità, rubinetto, pompa per fare il whirlpool etc.
Restano da correggere tre cose per ora:
1) aumentare i grani, così il dead space incide meno sul
volume di acqua totale, ed il mash risulterà meno diluito
2) correggere il pH prima di aggiungere i grani
3) alzare il disco superiore e mescolare ogni tanto
durante il mash
Questi accorgimenti, per ora, dovrebbero essere
sufficienti. La birra è uscita leggerina, ma spero che fiocchi e frumento aiutino a mitigare la secchezza. Come prima prova non è del tutto negativa, e spero sia uscito un risultato potabile.
Qui la seconda puntata della saga All-in-One
Qui la seconda puntata della saga All-in-One
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